La Settimana Santa rappresenta uno dei momenti più suggestivi da vivere nei Borghi Degli Angeli, dove si assiste alla celebrazione di riti dal forte valore identitario, che generano un intenso coinvolgimento della popolazione e dei visitatori.
Costumi, canti della Passione e gesti secolari accantonano il presente per evocare al meglio un passato che sembra attuale: soldati romani, giudei, il Cristo e i penitenti si snodano tra le strade e le chiese del paese, accompagnati dalle processioni, dove spiccano le policromatiche vesti delle confraternite. Le celebrazioni iniziano la domenica prima di Pasqua, quando vengono benedetti i ramoscelli di ulivo e le palme, per culminare il giorno in cui si festeggia la resurrezione del Signore. Seppure i rituali dei Borghi Degli Angeli si differenzino per alcuni aspetti, sono accomunati da un grande attaccamento alla tradizione e alle credenze religiose.
Il giovedì santo viene celebrata l’ultima cena , generalmente accompagnata dalla lavanda dei piedi e dalla benedizione dei pani appositamente preparati, che poi vengono consegnati ai fedeli.
Il venerdì santo è il giorno in cui il pathos raggiunge l’apice: il suono antico dei toccareri preannuncia la morte di Gesù Cristo, la via crucis percorre le dolorose tappe antecedenti alla crocifissione e i canti illustrano degnamente la sofferenza del Signore, che si propaga tra la gente.
Se il sabato santo tendenzialmente hanno luogo le processioni penitenziali, la domenica di Pasqua arriva il momento più atteso: la Cunfrunta. Questo rito celebrativo rappresenta l’attimo in cui la Madonna e Gesù Cristo (impersonificati dalle statue) si incontrano tra le vie principali dei borghi. Questo suscita gioia e genera entusiasmanti applausi, che sono seguiti dalle performance delle bande locali.
Imperdibili sono anche i dolci della tradizione pasquale, le famose cuzzupe. Questa prelibatezza dalle origini orientali rappresenta la fine del digiuno della quaresima mentre il suo elemento principale, l’uovo, simboleggia la resurrezione di Gesù.
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