San Floro tra la Cooperativa Nido di Seta e il Mulinum

La storia della Cooperativa Nido di Seta è “una storia d’amore verso una terra, verso le  origini”. Così la definisce Miriam Leone, fondatrice insieme ad altri due ragazzi, di questo progetto innovativo. Il loro obiettivo è quello di partire dalla terra natìa e di riprendere in mano l’antica filiera della gelsibachicoltura che ha reso San Floro e il catanzarese, a cavallo tra il 700 e l’800, il centro produttivo di seta più importante d’Europa. La Cooperativa opera a pochi km dal borgo, in un gelseto di circa 3000 piante, le cui foglie costituiscono l’alimento base del baco da seta. Questa piccola larva dopo essersi nutrita a dismisura, fa la muta quattro volte, dopodiché si avvolge all’interno del bozzolo di seta; da qui, attraverso un curioso procedimento, si estrae il filo più prezioso del mondo.

Questa pregiata materia prima viene impiegata per la produzione tessile, come la realizzazione di scialli, e per la creazione di gioielli artigianali, generati dal connubio di seta e ceramica. Inoltre, all’interno del borgo, nella suggestiva cornice del castello Caracciolo, è stato allestito il Museo della seta, dove è possibile ammirare costumi d’epoca, paramenti sacri damascati, manufatti in seta greggia contemporanea e i telai antichi e non.

I creatori della cooperativa Nido di seta però non sono gli unici giovani sanfloresi intraprendenti: Stefano Caccavari, oltre a essere stato il promotore del progetto L’Orto di Famiglia, è anche l’ideatore della startup Mulinum, che ha come obiettivo quello di recuperare l’autenticità dei grani antichi, attraverso l’utilizzo di una materia prima biologica e l’impiego di un mulino a pietra naturale. Il risultato è un prodotto finito di eccellente qualità, che ha il sapore “del pane della nonna” e che non conosce neanche il significato di concime chimico. Il Mulinum al suo interno ospita 50 posti a sedere per gustose degustazioni autentiche: da non perdere la pizza con le verdure biologiche dell’Orto di Famiglia!